mercoledì 30 aprile 2008

Alla stazione...

Ore 13.00. Scendo dal 14 e mi praparo ad osservare la stazione. Mi piace respirare il ritmo della stazione, sentire addosso il formicolio della gente che cerca il suo treno, osservare persone che condividono con me solo quel misero attimo, e che poi scompariranno dalla mia vita per sempre...
Binario 9. Piattaforma Eurostar. Piena. Completamente ricolma di gente che aspetta vicino alle valigie, in ordine. Fidanzati che si salutano, nonne che abbracciano i propri figli lontani. Persone che attendono un treno. Quanti sentimenti sono sparsi sul binario 9. Gioia, allegria, malinconia, nostalgia, paura, desiderio, inquietudine. Poi il treno arriva, e ingoia tutto con il suo ventre nero. Parte. A terra rimangono solo i carrelli vuoti e i parenti, che salutano e si preaparano a continuare la loro vita.
McDonald's. Bambini che cercano di tirare la mamma per addentare una deliziosa schifezza del "Mac". A volte ci riescono. La maggior parte no. Si distraggono facilmente, i bambini. Guarda il tabellone...andiamo a vedere il trenino che parte. E il bambino si è già dimenticato del panino al "Mac"!
Poi c'è il solito uomo, alla stazione, che chiede soldi per mangiare. Ti punta da lontano, si avvicina, ti chiede e ringrazia, sempre,anche se non gli dai niente. Fa un po' paura, all'inizio. Ma poi ci si abitua, diventa una sorta di complemento d'arredo della stazione. Lo osservi, niente più.
E poi ci sei tu, che guardi il tabellone e aspetti il tuo treno, per potere ricominciare a vivere, per non essere più un semplice spettatore...

domenica 27 aprile 2008

Aria di "Modena"...aria di casa!!

Scendo dal treno a Napoli. Sono a pezzi. Distrutta. Vedo Alessandro e gli corro incontro. Sorride. E' normale, penso. Camminiamo verso casa. Continua a sorridere. E' normale?, mi chiedo. Apro la porta di casa e vedo due biglietti per un concerto. Sapevo che c'erano i MCR A Napoli. Saranno per i Modena?!, spero.
"Modena City Ramblers, ore 21.30, Palapartenope". Non ci posso credere. Mi devo sedere.
Adoro i Modena, non so perchè. Anzi, il perchè lo so ma non riesco a spiegarlo a parole. Ci provo.
Quando ascolto (con la testa) le loro canzoni, mi sento trascinare via da uno spirito di libertà, di rivoluzione, di follia. Respiro aria di primavera, aria di sinistra. Adoro questo tipo di emozione. Sento dentro la loro musica e il loro pensiero, li sento prendere vita, battere assieme al mio cuore, alle mie idee. E cantare assieme a tutto il Palapartenope "Bella ciao", "I cento passi", "I funerali di Berlinguer", "Viva la vida", ecc... mi ha fatto sentire serena, felice, tranquilla, per la prima volta dopo le elezioni...perchè ho capito che chi pensa che la sinistra sia scomparsa si illude!! Ah...i Modena: finalmente aria di casa...

mercoledì 23 aprile 2008

"I have a dream"...compito 8...

Rapporto studenti-insegnanti. Questione scottante. Da dove iniziare la mia riflessione? Semplice: dal titolo! “I have a dream”, diceva M. L. King riferendosi alla discriminazione razziale. “I have a dream”, il titolo del seminario. Nelle interpretazioni più pessimistiche, questo significa che professori e studenti appartengono a due mondi totalmente diversi, che non sono capaci né di accettarsi né di comprendersi. Penso, però, che il sogno nel cassetto del prof. De Bernard (che è poi quello di tutti noi studenti) sia quello di vedere una università che non si basa esclusivamente sulle lezioni, sullo studio e sugli esami, ma che si nutra di dialogo e che possa permettere agli studenti e ai docenti di creare insieme l’UNIVERSITA', intesa come SAPERE. Diceva già Quintiliano che il maestro deve essere non un semplice insegnante di una qualche materia, ma deve stimolare il ragazzo a pensare e a discutere, a dialogare, in modo da potere raggiungere insieme la soluzione migliore. Tutto questo non può esistere nella nostra facoltà. Siamo tanti, siamo troppi, e la lezione si deve ridurre, per questioni di praticità, al monologo, molto spesso anche poco eccitante, di un professore. Peccato. Perché stiamo studiando non solo per avere delle conoscenze, ma per applicarle.

Altra questione interessante è l’amore per la propria materia. Un ottimo insegnante non è colui che sa spiegare bene, ma colui che ti insegna a stupirti davanti alla materia. Ma anche questo è difficile in una facoltà come la nostra, perché non tutti abbiamo gli stessi ritmi, perché non tutti riusciamo a stupirci contemporaneamente. Per innamorarsi ci vuole tempo. Ma noi non lo abbiamo.

Ma il problema forse più grave è stato sottolineato da Matteo…come è possibile che noi studenti diffidiamo di noi stessi? Come è possibile che ci siano persone che, pur di prendere il voto più alto, ignorano le tue domande? Perché? Che senso ha parlare di integrazione tra docenti e discenti se non riusciamo neanche ad aiutarci e a collaborare tra noi? Ci siamo riempiti la bocca con i post sull'I care e non ci rendiamo conto che ci scrutiamo come se fossimo degli sfidanti, e non degli alleati. Facciamo addirittura a gara per prendere le firme!! Voglio l'I care!!
A tal proposito ringrazio Irene, Matteo P., Matteo V., Livia, Pierpaola, Maddalena, Giuseppe e Giulia…perché so che ci sono e ci saranno sempre…

martedì 22 aprile 2008

Pensiero folle...

A te che stai per leggere questo post: non ti preoccupare, amo la vita e adoro ridere...perchè questa rassicurazione?? Leggi e vedrai...

A volte ci penso. Penso a perchè dobbiamo vivere. Pensiero folle. Eppure mi chiedo a che serve ridere, stare male, gioire, piangere, amare, se, alla fine, tutto quello che dobbiamo fare è aspettare di morire. Ho paura della morte. Ho paura che venga e mi porti via tutto quello che ho, che mi porti via da tutto quello che ho... Perchè è stata "creata" la morte? Perchè è stata creata la "vita"? "Abbiamo una vita sola": luogo comune odioso. Perchè devo vivere per morire??

Era solo un pensiero folle, un delirio. Se uno deve vivere in funzione della paura di morire, vive morendo. E io voglio vivere ridendo. E' solo che a volte mi sento presa in giro. Dalla natura. Noi, uomini, che ci sentiamo al centro di tutto, origine e fine di tutto. Siamo solo esseri che aspettano.

"Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?
"
da "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia", G. Leopardi

sabato 19 aprile 2008

Una goccia di infinito...

Sabato mattina. Sveglia presto, studio e piscina. Entro in acqua. E' gelida. Mi immergo completamente per abituare ogni parte del mio corpo alla temperatura. Apro gli occhi. Azzurro.
Non so perchè ma in quel preciso istante ho pensato a quanto è infinito il mare. Strano. Il mare. Ne conosciamo perfettamente i limiti e le dimensioni ma tutte le volte che pensiamo al mare lo immaginiamo come qualcosa di infinito...perchè? Perchè è profondo? Perchè non ne vediamo mai la fine? Perchè non è costituito da particelle ben definibili? Perchè?
Adoro il mare. Quando è agitato è una terribile bestia che si sfoga liberando sugli scogli anche la tua rabbia. Quando è calmo è un lenzuolo trasparente, che aspetta il tuo corpo per coccolarti.
Adoro il mare. Quando guardi le onde dalla spiaggia sembra un grande animale che cerca i tuoi abbracci. Quando ti immergi ti senti parte di lui. Lo vivi.E stai bene dentro di lui. Ti protegge. Come le mani calde della mamma...
Amo il mare. Mi fa sentire libera e infinita, come lui.

martedì 15 aprile 2008

Parole di protesta!

Premessa. Queste sono parole di protesta che di certo non saranno gradite ai berlusconiani...il che poco mi interessa, possono non leggerle!

Ieri l'Italia è morta, finita. E' stata consegnata nelle mani di un delinquente, di una persona abominevole, falsa, di un criminale...e quando dico criminale non esagero...dice, infatti, il Wall Street Journal, commentando le elezioni in Italia:
"Nelle prigioni italiane vige la regola delle porte aperte. Silvio Berlusconi è stato al centro di più di una dozzina di inchieste giudiziarie. Altrove vicende come queste avrebbero messo fine a una carriera politica."
E ora un individuo del genere tornerà a gestire l'Italia. E' proprio il caso di chiedersi: che fine faremo? In mano alla destra e alla lega. Che fine faremo? Primo provvedimento: federalismo fiscale! Anni di lotte per unire l'Italia e ora si parla di federalismo fiscale. Ogni regione deve sfruttare ciò che produce. Le regioni del nord continueranno ad arricchirsi e quelle del sud saranno abbandonate a loro stesse...è questo che si nasconde dietro il "federalismo fiscale". Ma dove è andata a finire l'unità? L'Italia ha decretato la sua fine. Secessione. Divisione. Sono questi i calori in cui si riconoscono i cittadini italiani? Egoismo, sfuttamento, interesse personale?! Se è davvero così, come le elezioni dimostrano, che brutta fine che abbiamo fatto!

Ma una questione ancora più delicata mi tocca in modo particolare: il non avere una rappresentanza di sinistra in Parlamento. Credo che questo sia tremendo. Un Parlamento che non prevede l'espressione della classe operaia, del popolo...un Parlamento che non difende i valori della classe che ha davvero fatto nascere la politica e il problema politico, che ha lottato per i suoi diritti e che li ha raggiunti con l'onestà delle proprie idee e dei propri valori. La sinistra si è persa per il voto utile, perchè dovevamo concentrare i voti su Verltroni. E anche io l'ho fatto, pur di non permettere a Berlusconi di essere eletto! A cosa è servito? A perdere lo stesso le elezioni. E a perdere il popolo in senato e alla camera. A perdere la sinistra. Ora siamo in balia del nord. Degli industriali. Degli imprenditori. In balia di chi difenderà i loro diritti. Senza un partito che faccia davvero opposizione per il popolo. Starà al pd fare una buona opposizione e portare in Parlamento i valori della "estrema" sinistra. Ok. Aspettiamo.

sabato 12 aprile 2008

"Lettera a una professoressa": oltre l' "I care".

Dopo il seminario “I care” ho pensato che forse sarebbe stato utile e produttivo leggere nuovamente “Lettera a una professoressa”. La prima volta che lessi questo scritto, quindi tre o quattro anni fa, rimasi profondamente colpita da quest’uomo…spinta anche dallo spirito rivoluzionario che caratterizza i quindici anni lo “classificai” come simbolo della lotta di classe. Ho pensato che sarebbe stato istruttivo rileggerlo ora, e confrontare le due mie interpretazioni.
Ma la frase che mi ha colpito, ora come tre o quattro anni fa, è sempre la stessa…

“…la scuola ha un problema solo: i ragazzi che perde. Voi dite di avere bocciato i cretini e gli svogliati. Allora sostenete che Dio fa nascere i cretini e gli svogliati nelle case dei poveri…” (da "Lettera a una professoressa")

Penso. Cosa è per me Don Milani, ora?
Non ho cambiato molto idea…per me è sempre l’uomo rivoluzionario che è stato capace di lottare contro la cosiddetta “gente perbene”, contro la gente ricca e benestante, in nome di valori quali la cultura universale e il rispetto. Come si può infatti pensare che la cultura sia una prerogativa delle persone che possono pagarla? Come si può pensare che l’istruzione sia un qualcosa che non riguardi i contadini, gli operai, le persone a basso reddito? Certo, uno dice, sono cose che accadevano tanti anni fa, ora non è più così, non c’è più questo tipo di razzismo. Non esiste più questo tipo di razzismo??!! Allora perché ci sono ragazzi che devono andare a lavorare invece di studiare perché non si possono permettere di pagare le tasse e i libri? È questa la grande rivoluzione culturale cui siamo giunti? Wow! Che modernità!

Per non parlare del liceo! Si parla di scuola dell’obbligo e si propongono gite da 400euro in su, precludendo la possibilità di arricchirsi culturalmente e umanamente a molti ragazzi. E la situazione non migliora se guardiamo a tale problema dal punto di vista degli studenti…
Non viene in gita=non ha soldi=è un poveraccio!! Questo è il pensiero che ci passa nella testa, anche solo per un momento…è da stupidi negarlo! Che modernità che trasmettiamo! Che valori! Complimenti alla nostra società!

“…ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è politica. Sortirne da solo è avarizia” (da "Lettera a una professoressa")

Non vantiamoci, ora. Siamo ancora avari. Non fuori, ma dentro.

mercoledì 9 aprile 2008

Un sorriso tra le lacrime..."compito 6"


Rifletto. Non ho mai avuto davvero paura. Le mie più grandi preoccupazioni? Da piccola, paura di una sala operatoria dove avrei lasciato le mie tonsille, paura che la mamma si dimenticasse di venire a prendermi all’asilo…ora, paura di perdere il mio piccolo e incantato mondo…possono, queste, essere definite “PAURE”?! La paura vera è qualcos’altro. E’ un vuoto che ti senti dentro, che ti stringe… Rifletto.

Ci sono bambini che sanno cosa è la paura vera, anche se non riescono ad esprimerla a parole. È vedere una madre piangere, è il viso scuro dei medici, addormentarsi stringendo forte una mano grande, come per aggrapparsi alla vita…
Non è giusto. Nessun bambino dovrebbe soffrire.
Ma le malattia è pura ragione. Colpisce. E basta.
Spesso pensiamo che i bambini non comprendano quello che vivono. Sbagliato. Credo che si rendano conto inconsciamente del più piccolo gesto, di ogni lacrima nascosta, di ogni sospiro…
Perché tutto questo ad un bambino?

Cosa posso fare, io?

Posso fare dimenticare il dolore e la paura ad un bimbo, posso alleggerire anche solo per un attimo il cuore di una madre con una carezza?…posso portare un sorriso tra le lacrime?
Forse sì, forse no, dipende. Di sicuro posso condividere una parte di dolore e di gioia con quelle creature e con quelle mamme…forse loro non se ne accorgeranno neanche, degli sforzi…ma io sì. E non perché tornerò a casa stanca e annoiata…ma perché mi addormenterò con impresso nella mente uno sguardo tenero, un sorriso innocente. E quel bambino triste ha riso DI ME, PER ME, CON ME! È il mistero più grande che un dio, se davvero esiste, potesse creare. TRASFORMARSI in un clown, VIVERE per un giorno come un bambino e CONDIVIDERE con lui parte della sua “infanzia”.
Complimenti a tutti coloro che si mettono in gioco, che hanno il coraggio di assumersi in modo semplice l’altrui dolore e l’altrui sofferenza…facendo brillare gli occhi di chi soffre, anche solo per un attimo…spero di avere la forza di farlo anch’io…


Ho preferito mettere “compito 6” tra virgolette perché non penso che si possa scrivere sull’argomento pensando ad un voto finale, ad un esame…

Se servisse...parole: un sacco, di sicuro più di 200!

martedì 8 aprile 2008

"Messagio promozionale"

Questo è un brevissimo messaggio promozionale...

Se avete voglia di farvi due risate e di riflettere sulle follie da campagna elettorale di un noto candidato, vi consiglio di andare sul blog di Alex www.alcmeone.blogspot.com per vedere il video satirico "Meno male che Gino c'è"...è troppo bello!! E aiuta davvero, anche se in modo ironoco, a riflettere!!

lunedì 7 aprile 2008

Bizzarra sensazione!

Dopo anni di meches sono ritornata del mio colore naturale...che bizzarra sensazione...E' come se non fossi più io...mi sento diversa dentro, anche se in fondo quello che è cambiato è solo il colore dei capelli...eppure mi guardo allo specchio ed è come se vedessi un'altra persona, è come se dovessi imparare a conoscere me stessa un'altra volta, da capo...vedo un'espressione che ora viene messa in risalto e che prima non avevo notato, un luccichio negli occhi che viene esaltato dal riflesso bruno, la fossetta che si è nascosta, sfuggendo al castano come ad un'ombra nera...e cosa è questo se non il mio io che si esprime in modi diversi? Strano...tutto questo per un colore di capelli...

Perchè trilli nell'immagine? Perchè credo che rappresenti in modo eccelso il mio ideale di sogno, di magia, di fantasia...e di cosa viviamo, noi, se non di umana follia?
Mi rende serena pensare che c'è una piccola trilli dentro me, che si esprime sempre in modo diverso, a seconda delle situazioni, in modo che io possa imparare a conoscerla con serenità, piano, e senza fretta, per arrivare a conoscere, in fondo, solo me stessa...

E se anche un colore di capelli può fare affiorare una parte di me che non conoscevo...bhè, allora trilli è davvero quella magia che ognuno di noi si porta dentro, come un tesoro...

domenica 6 aprile 2008

Olimpiadi Pechino 2008...prima il rispetto!

Incredibile ma vero! La tradizione dei giochi olimpici nasce nel 1700 a.C. in Grecia, ed è viva ancora oggi, anche se molti furono i secoli in cui si calò il buio su tale attività. Tutto questo in Grecia. Perchè la Grecia? Cosa rappresenta la Grecia? Cultura, passione, religione, mito, credenze...civiltà e democrazia. E duarnte i giochi si interrompevano i dissensi e i dissapori, perchè lo sport potesse unire ciò che l'uomo divide. E ora, dopo tremila anni, le Olimpiadi toccano Pechino, la Cina. Un paese finto, falso. La Cina cresce, è il paese orientale più occidentalizzato. Esporta a livello mondiale cibo, vestiti, scarpe, giocattoli, e ha uno sviluppo annuo del +9%...è la nuova economia. La nuova economia è rappresentata da un paese che puzza di censura, di sfruttamento. Eppure la Cina continua a crescere incontrastata nei metodi. Perchè?
Le Olimpiadi a Pechino. Da boicottare? Perchè la questione del Tibet esplode in modo così irruento solo ora che la Cina ospita i giochi? Perchè la fiaccola olimpica deve giungere a portare il suo simbolo di pace e rispetto in un paese che non comprende il significato di queste parole neanche per i suoi cittadini?
Peccato, perchè la Cina è un paese ricco di tradizioni, di cultura. Ma non se lo ricorda.

sabato 5 aprile 2008

Vacanze...da stress!!

Sono iniziate le solite discussioni sulle vacanze estive...Rodi, Santorini, Ios, Costa del Sol...che stress!! Tutte le volte è così...non capisco perchè, dato che la vacanza deve essere riposo, relax e divertimento, la decisione deve essere sinonimo di litigi, discussioni e arrabbiature!! "Se andiamo a Ios io non vengo!" "E allora io non vengo se andiamo a Rodi!"...basta!!! E' normale che mettere d'accordo dieci teste è stra-difficile...ma,in fondo, stiamo solo decidendo dove andare in vacanza!! E comunque io opto per Rodi, guardate come è bella!! Qualche consiglio??

martedì 1 aprile 2008

Un viaggio in treno...

E' strano...ma viaggiare in treno ti permette di scoprire cose del tuo mondo cui non avevi mai fatto caso...prima di andare all'università andavo spesso a Firenze...ma non avevo mai fatto caso alla amara dolcezza della nostra Toscana e del nostro Mugello...soprattuto in autunno, quando ti sembra di entrare in un tunnel arancione e rosso di foglie, che ti abbracciano...e in primavera...quando tutto intorno è verde...e ti perdi nei tuoi pensieri...
...e poi riconoscere Vaglia dalla torre, Campomigliaio dalla discesa, San Piero dal castello...e Borgo dalle villette sulla strada e dall'ospedale...è strano...ci si sente a casa, dopo un po' di viaggi, sul treno...