mercoledì 30 aprile 2008

Alla stazione...

Ore 13.00. Scendo dal 14 e mi praparo ad osservare la stazione. Mi piace respirare il ritmo della stazione, sentire addosso il formicolio della gente che cerca il suo treno, osservare persone che condividono con me solo quel misero attimo, e che poi scompariranno dalla mia vita per sempre...
Binario 9. Piattaforma Eurostar. Piena. Completamente ricolma di gente che aspetta vicino alle valigie, in ordine. Fidanzati che si salutano, nonne che abbracciano i propri figli lontani. Persone che attendono un treno. Quanti sentimenti sono sparsi sul binario 9. Gioia, allegria, malinconia, nostalgia, paura, desiderio, inquietudine. Poi il treno arriva, e ingoia tutto con il suo ventre nero. Parte. A terra rimangono solo i carrelli vuoti e i parenti, che salutano e si preaparano a continuare la loro vita.
McDonald's. Bambini che cercano di tirare la mamma per addentare una deliziosa schifezza del "Mac". A volte ci riescono. La maggior parte no. Si distraggono facilmente, i bambini. Guarda il tabellone...andiamo a vedere il trenino che parte. E il bambino si è già dimenticato del panino al "Mac"!
Poi c'è il solito uomo, alla stazione, che chiede soldi per mangiare. Ti punta da lontano, si avvicina, ti chiede e ringrazia, sempre,anche se non gli dai niente. Fa un po' paura, all'inizio. Ma poi ci si abitua, diventa una sorta di complemento d'arredo della stazione. Lo osservi, niente più.
E poi ci sei tu, che guardi il tabellone e aspetti il tuo treno, per potere ricominciare a vivere, per non essere più un semplice spettatore...

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