domenica 25 maggio 2008

"A te che sei il mio grande amore, il mio amore grande"

Guardo la foto di quando eri piccolo. I ricciolini biondi che ti circondano il visino, ribelli. Sono quelli di un piccolo angelo. Ora non ci sono più. Gli occhi piccoli e scuri. Le labbra tirate. Hai il broncino, in quella foto. E quell'espressione seria che assumi quando mi scruti, attento. Guardo quella foto per cogliere ogni minimo dettaglio. E mi chedo perchè ti amo. Quando me lo chiedi preferisco non rispondere, perchè l'amore è così, va preso, punto e basta, senza chiedersi perchè. Senti che qualcosa ti cambia dentro. Vorresti correre, urlare,gridare dalla gioia, ballare, cantare...e invece stai ferma, immobile. E aspetti che piano piano l'emozione ti penetri completamente, ti sommerga, ti abbracci. E quando sei a tal punto stordita da non ricordarti neanche più il tuo nome...bhè, allora capisci cosa è e come è strano l'amore. E', e basta. Non ci sono perchè. Ma oggi dobbiamo sempre rispondere a qualche perchè. Siamo indecisi e abbiamo bisogno di continue certezze, altrimenti ci perdiamo. Ma come è possibile chiedere un perchè all'amore? Come è possibile ridurre tutto il mondo, che si nasconde dietro a questa sensazione, a due brevi frasi? Per dirti perchè ti amo dovrei descriverti come mi sento quando ti vedo, quando ti sento, quando mi accarezzi, quando mi stringi fortea te... Ma anche questo non basta. Dovrei farti diventare me e farti provare ciò che sento io. Ma questo è impossibile. Guardo la foto e penso a perchè ti amo. Ti rispondo come faccio tutte le volte che me lo chiedi. Non lo so. O, meglio, lo so. Ma non so come fare a dirtelo. Sappi, però, che ti amo. Davvero.

It's a little bit funny this feeling inside
I'm not one of those who can easily hide
I don't have much money but boy if I did
I'd buy a big house where we both could live


If I was a sculptor, but then again, no
Or a man who makes potions in a travelling show
I know it's not much but it's the best I can do
My gift is my song and this one's for you


And you can tell everybody this is your song
It may be quite simple but now that it's done
I hope you don't mind
I hope you don't mind that I put down in words
How wonderful life is while you're in the world


I sat on the roof and kicked off the moss
Well a few of the verses well they've got me quite cross
But the sun's been quite kind while I wrote this song
It's for people like you that keep it turned on


So excuse me forgetting but these things I do
You see I've forgotten if they're green or they're blue
Anyway the thing is what I really mean
Yours are the sweetest eyes I've ever seen


Elton John

lunedì 19 maggio 2008

Sindrome da 14. "Fenomeno di massa".

Sono appena tornata a casa. Stanca. Molto. Assonnata. Altrettanto. Ma soprattutto incredula. Sì, incredula. Perchè... Esco dalla biblioteca dopo un'oretta di sano studio con Luca e Daniele e decido, inconscia del grave errore che avrei commesso, di aspettare un 14. Sono le conque, penso. Non ci sarà molta gente, spero. Avevo ragione. Il 14 arriva ed è quasi vuoto. Tiro un sospiro di sollievo. Mai fermarsi alle apparenze!! il 14 piano piano si riempie. E' un po' come un cassetto pieno di cianfrusaglie. All'inizio aspetta. Poi inizi a riempirlo, prima in modo ordinato, poi stile piattiin una credenza. Poi arriva il momento in cui ti trovi tra le mani le cose più assurde e ti chiedi: "dove le metto?" Nel cassetto! E il cassetto diventa pieno, stracolmo, si rimpinza, sta per esplodere...Ecco, è così, il 14. Ora, immaginiamo che le cose possano parlare. Cosa direbbero se si trovassero in quel cassetto pieno di cianfrusaglie? Le persone impazziscono. Anzi no, è peggio. Tirano fuori tutta l'aggressività che si tengono dentro. E iniziano ad infamare gli altri. Così. Gratuitamente. Sindrome da 14. E' una sorta di valvola di sfogo, che ti permette di scaricare tuuùtte le tua ansie e i tuoi problemi urlando contro l'autista che va troppo piano o troppo veloce, sbraitando contro la persona che ti sta di fianco e che, per puro caso, ti ha pestato un piede, tirando spintoni e gomitate per scendere prima deglialtri, trascinando gli altri con sè pur di avanzare dimezzo millimetro e guadagnare un po' d'aria sul famigerato ataf dell'inferno!! Incredula. Animali. Animali. Che lottano per la sopravvivenza. Bestie. Che tirano fuori le grinfie per difendre il proprio territorio. Violenti. Siamo violenti e costantemente arrabbiati ù, quando saliamo sul 14. E siamo tanti, troppi. L'insofferenza cresce e diventa una sorta di "fenomeno di massa". Massa. Ecco quello che siamo. Pericolosissima massa. Ho sempre criticato il modo in cui Manzoni viveva la massa. Ora non posso che dargli ragione. Nella massa l'individuo perde il propiro senno, perde la propria regola e la propria sensatezza e si identifica con l'idea degli altri. La massa è informe. E protegge, dannatamente. Non puoi darela colpa all'indiuviduo, in queste situazioni, ma dai la colpa alla massa. In generale. Non ragiona, la gente, quando fa parte della massa. Sindrome da 14. Fenomeno di massa. L'individuo entra nel 14 e perde la sua identità per confondersi con la massa. E questo permette di uscire fuori dalle regole del vivere civile. Di dare sfogo alla violenza.

sabato 17 maggio 2008

Parole senza senso...

Pensiero. Distorto. Malato. Agonia. Morte. Vita. Amore. Gioia. Sole. Mare. Barca. Vela. Aquilone. Mary Poppins. Spazzacamino. Buio. Notte. Stelle. Fata. Peter Pan. Bambini. Vietnam. Guerra. Sangue. Ferite. Cicatrici. Dolore. Sensazione. Emozione.

Qualcuno è tanto pazzo come me da volere provare a continuare questa folle catena??
Che poi tanto folle non è, se uno ci pensa... Ad esempio, ho sempre collegato la morte e il dolore alle emozioni e all'amore...sembra strano. E' strano...forse no, se uno ci pensa bene.
Mi piace costruire catene di parole. Inizio per gioco, una parola tira l'altra per associazione di idee e di pensieri, poi le rileggo...e rifletto...mi serve per capirmi un po' di più, per conoscermi un po' meglio...
Allora?? Io aspetto le vostre parole...

domenica 11 maggio 2008

...silenzio...

Non ci posso ancora credere. O forse non ci voglio credere. Sembrava tutto perfetto. Forse era tutto troppo perfetto. Così arriva. E distrugge. Una bastonata tra capo e collo. Ti spiazza, una notizia del genere. Tumore allo stomaco. Forse non operabile. Se anche lo fosse il cuore non sopporterebbe l'operazione. Pochi mesi di vita. Nonno...perchè? E ora? Cosa si deve fare? Come dobbiamo comportarci? Cosa dobbiamo dire? Dove dobbiamo andare?
La lontananza peggiora la situazione. E' come vivere tutta la situazione attraverso un telefono, attraverso i racconti di zia. E questo è ancora più terribile. Partiamo. Non partiamo. Indecisione. Mio nonno non sa niente. Indecisione. Aspettiamo. Ma qui è tremendo. Ogni telefonata ci fa tremare. Ogni messagio ci fa sospirare. Sospesi. Siamo tutti sospesi, e attendiamo. Cosa?, mi chiedo. Non lo so. O forse sì. Comunque è l'unica cosa che possiamo fare. Attendere.
Parlo con la Cate. Mi fa sempre bene parlare con lei. Lei affronta con me i problemi, non si limita ad osservarli da lontano e a provare solo un senso di pena.Non si lascia scivolare addosso i miei dolori. No, lei vive con me le paure. E' questo che mi piace della nostra amicizia. E' vera. Ma ora anche lei non sa cosa dire. Le vengono le lacrime agli occhi. Ma non vuole, si vede. Ha paura anche lei, come me. Ma non vuole che io veda la sua paura nei suoi occhi. Non vuole. Mi stringe forte la mano. E' il nostro modo di comunicare quando non sappiamo cosa dire. Perchè, ora, nessuno sa cosa dire. Cerchiamo di andare avanti. Sperando. Ma a volte il silenzio è insopportabile.
Vorrei piangere per liberarmi da questo senso di oppressione. Ma non ci riesco. E non voglio. Sarebbe come ammettere che è tutto finito, che non c'è più speranza. E anche se i medici dicono che, in fondo, non c'è più speranza, io non ci voglio credere. Vorrei fare finta di niente. Dormire. Svegliarmi. E scoprire che va tutto bene.
So che non può essere così.

giovedì 8 maggio 2008

Umiltà...

Ero in treno, oggi. Non c'è posto migliore del treno per pensare alle cose più strane. Vedi gente di tutti i tipi, noti un particolare e subito ti perdi nel labirinto dei tuoi pensieri. Ero in treno. E ho pensato all'umiltà. Mi sono chiesta cosa fosse davvero l'umiltà e perchè ci sono solo poche persone che riescono ad essere umili...
Mi è venuta in mente una canzone, una delle mie preferite...
...una canzone per spiegare l'umiltà...

Via del Campo c'è una graziosa
gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa.

Via del Campo c'è una bambina
con le labbra color rugiada
gli occhi grigi come la strada
nascon fiori dove cammina.

Via del Campo c'è una puttana
gli occhi grandi color di foglia
se di amarla ti vien la voglia
basta prenderla per la mano


e ti sembra di andar lontano
lei ti guarda con un sorriso
non credevi che il paradiso
fosse solo lì al primo piano.

Via del campo ci va un'illuso
a pregarla di maritare
a vederla salir le scale
fino a quando il balcone è chiuso.

Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior...


Fabrizio de Andrè.

Grazie.

domenica 4 maggio 2008

Ad un'amica...

Voglio raccontarvi una storia. Anzi, no. Voglio raccontarvi la mia felicità. Lo farò in modo strano, in modo diverso, permettendovi di entrare nei pensieri che affollarono la mia mente una sera, di pochi giorni fa. Ascoltate...

Siamo a cena fuori. C’è anche lei. È strano. Di solito non viene mai a cena fuori con noi dopo l’esperienza che ha affrontato. È bella, molto. I capelli neri ricci le abbracciano il volto, gli occhi scuri sono velato dagli occhiali, il sorriso è tornato a rendere ancora più bello il suo volto…ma forse quel sorriso non se ne era mai andato. O forse sì. Due anni fa. Non le piace parlare di questo. Si limita a fare finta che non sia successo niente. Chiede che nessuno parli della sua malattia, ora sta bene. Mangia piano, questo dettaglio le rimasto. Mangia lentamente, e ride. Sembra essere felice. Non so cosa le passa per la testa, mentre ride felice e mangia, piano. Non lo so. Ma mi piacerebbe chiederglielo. So che le farà male, e non lo faccio. La guardo. È bella, molto. Mi chiedo come abbia fatto a vergognarsi del suo corpo, un tempo. Mi chiedo cosa l’ha portata a volere cambiare, a volere sparire. Ho avuto paura che fosse stata anche colpa nostra, dei suoi amici. Dove eravamo noi quando lei soffriva? Eravamo con lei ma non ci siamo accorti di niente. Dimagriva a vista d’occhio. Anche noi abbiamo avuto paura, ma non sapevamo come comportarci. Poi è arrivata la psicologa, le pillole…noi dove eravamo? Con lei, che non si faceva toccare, che non voleva uscire, chevoleva sparire…
Mangia, piano, ma mangia…è bello vederla sorridere. Ora sta bene…non so chi dobbiamo ringraziare…i dottori, i genitori, noi amici che abbiamo provato a vivere questa situazione con lei, forse dobbiamo ringraziare Dio…tutti dobbiamo ringraziare, perché lei ora sta bene…
Mangia, lentamente. È felice. Ha vinto.

Questi sono i pensieri che affollarono la mia mente, una sera di pochi giorni fa... Li ho voluti condividere con voi. Non so perchè. Potevo anche non farlo...

venerdì 2 maggio 2008

...paura...

Guardo l'e-mail con il modulo per Nuvola che mi ha mandato l'Irene. Provo a compilarlo ma non ci riesco. Ho paura. Mi chiedo perchè. Perchè non riesco mai a fare quello che vorrei? Perchè devo essere bloccata dalla paura di sbagliare? Perchè devo avere paura della paura, sempre, ogni cosa che faccio? Non so. Sono fatta così. Ho bisogno di tempo, ho bisogno delle mie piccole certezze, del mio mondo incantato...la novità mi spaventa, mettermi in gioco mi spaventa...
Non mi sopporto. Non sopporto di dovere rinunciare alle esperienze della vita solo perchè mi devo far sopraffare dall'insicurezza. Mi sento sempre inadeguata. E mi accorgo che, a volte, uso questo lato del mio carattere come scusa. Una stupida, schifosa, infima scusa! Per non lottare contro di me. Perchè ho anche paura di perdermi! Perchè sono fatta così? Perchè non riesco a fare vivere quella parte di me che vorrebbe fare tanto, che vorrebbe regalare tanto, che vprrebbe vivere? Perchè deve sempre prendere il sopravvento l'ansia, l'indecisione? Voglio fare il clown ma ho paura. Di che, mi chiedo? Non lo so. Ho paura di non essere all'altezza. Ho paura di non sopportare il dolore degli altri. Ho paura di non riuscire a confrontarmi con le paure degli altri. Ho paura di non riuscire a essere serena. Ho paura che ogni mio minimo gesto possa mandare a scatafascio l'"equilibrio" del mondo...
Guardo l'e-mail di Nuvola. Dopo questo sfogo fa un po' meno paura.

mercoledì 30 aprile 2008

Alla stazione...

Ore 13.00. Scendo dal 14 e mi praparo ad osservare la stazione. Mi piace respirare il ritmo della stazione, sentire addosso il formicolio della gente che cerca il suo treno, osservare persone che condividono con me solo quel misero attimo, e che poi scompariranno dalla mia vita per sempre...
Binario 9. Piattaforma Eurostar. Piena. Completamente ricolma di gente che aspetta vicino alle valigie, in ordine. Fidanzati che si salutano, nonne che abbracciano i propri figli lontani. Persone che attendono un treno. Quanti sentimenti sono sparsi sul binario 9. Gioia, allegria, malinconia, nostalgia, paura, desiderio, inquietudine. Poi il treno arriva, e ingoia tutto con il suo ventre nero. Parte. A terra rimangono solo i carrelli vuoti e i parenti, che salutano e si preaparano a continuare la loro vita.
McDonald's. Bambini che cercano di tirare la mamma per addentare una deliziosa schifezza del "Mac". A volte ci riescono. La maggior parte no. Si distraggono facilmente, i bambini. Guarda il tabellone...andiamo a vedere il trenino che parte. E il bambino si è già dimenticato del panino al "Mac"!
Poi c'è il solito uomo, alla stazione, che chiede soldi per mangiare. Ti punta da lontano, si avvicina, ti chiede e ringrazia, sempre,anche se non gli dai niente. Fa un po' paura, all'inizio. Ma poi ci si abitua, diventa una sorta di complemento d'arredo della stazione. Lo osservi, niente più.
E poi ci sei tu, che guardi il tabellone e aspetti il tuo treno, per potere ricominciare a vivere, per non essere più un semplice spettatore...

domenica 27 aprile 2008

Aria di "Modena"...aria di casa!!

Scendo dal treno a Napoli. Sono a pezzi. Distrutta. Vedo Alessandro e gli corro incontro. Sorride. E' normale, penso. Camminiamo verso casa. Continua a sorridere. E' normale?, mi chiedo. Apro la porta di casa e vedo due biglietti per un concerto. Sapevo che c'erano i MCR A Napoli. Saranno per i Modena?!, spero.
"Modena City Ramblers, ore 21.30, Palapartenope". Non ci posso credere. Mi devo sedere.
Adoro i Modena, non so perchè. Anzi, il perchè lo so ma non riesco a spiegarlo a parole. Ci provo.
Quando ascolto (con la testa) le loro canzoni, mi sento trascinare via da uno spirito di libertà, di rivoluzione, di follia. Respiro aria di primavera, aria di sinistra. Adoro questo tipo di emozione. Sento dentro la loro musica e il loro pensiero, li sento prendere vita, battere assieme al mio cuore, alle mie idee. E cantare assieme a tutto il Palapartenope "Bella ciao", "I cento passi", "I funerali di Berlinguer", "Viva la vida", ecc... mi ha fatto sentire serena, felice, tranquilla, per la prima volta dopo le elezioni...perchè ho capito che chi pensa che la sinistra sia scomparsa si illude!! Ah...i Modena: finalmente aria di casa...

mercoledì 23 aprile 2008

"I have a dream"...compito 8...

Rapporto studenti-insegnanti. Questione scottante. Da dove iniziare la mia riflessione? Semplice: dal titolo! “I have a dream”, diceva M. L. King riferendosi alla discriminazione razziale. “I have a dream”, il titolo del seminario. Nelle interpretazioni più pessimistiche, questo significa che professori e studenti appartengono a due mondi totalmente diversi, che non sono capaci né di accettarsi né di comprendersi. Penso, però, che il sogno nel cassetto del prof. De Bernard (che è poi quello di tutti noi studenti) sia quello di vedere una università che non si basa esclusivamente sulle lezioni, sullo studio e sugli esami, ma che si nutra di dialogo e che possa permettere agli studenti e ai docenti di creare insieme l’UNIVERSITA', intesa come SAPERE. Diceva già Quintiliano che il maestro deve essere non un semplice insegnante di una qualche materia, ma deve stimolare il ragazzo a pensare e a discutere, a dialogare, in modo da potere raggiungere insieme la soluzione migliore. Tutto questo non può esistere nella nostra facoltà. Siamo tanti, siamo troppi, e la lezione si deve ridurre, per questioni di praticità, al monologo, molto spesso anche poco eccitante, di un professore. Peccato. Perché stiamo studiando non solo per avere delle conoscenze, ma per applicarle.

Altra questione interessante è l’amore per la propria materia. Un ottimo insegnante non è colui che sa spiegare bene, ma colui che ti insegna a stupirti davanti alla materia. Ma anche questo è difficile in una facoltà come la nostra, perché non tutti abbiamo gli stessi ritmi, perché non tutti riusciamo a stupirci contemporaneamente. Per innamorarsi ci vuole tempo. Ma noi non lo abbiamo.

Ma il problema forse più grave è stato sottolineato da Matteo…come è possibile che noi studenti diffidiamo di noi stessi? Come è possibile che ci siano persone che, pur di prendere il voto più alto, ignorano le tue domande? Perché? Che senso ha parlare di integrazione tra docenti e discenti se non riusciamo neanche ad aiutarci e a collaborare tra noi? Ci siamo riempiti la bocca con i post sull'I care e non ci rendiamo conto che ci scrutiamo come se fossimo degli sfidanti, e non degli alleati. Facciamo addirittura a gara per prendere le firme!! Voglio l'I care!!
A tal proposito ringrazio Irene, Matteo P., Matteo V., Livia, Pierpaola, Maddalena, Giuseppe e Giulia…perché so che ci sono e ci saranno sempre…

martedì 22 aprile 2008

Pensiero folle...

A te che stai per leggere questo post: non ti preoccupare, amo la vita e adoro ridere...perchè questa rassicurazione?? Leggi e vedrai...

A volte ci penso. Penso a perchè dobbiamo vivere. Pensiero folle. Eppure mi chiedo a che serve ridere, stare male, gioire, piangere, amare, se, alla fine, tutto quello che dobbiamo fare è aspettare di morire. Ho paura della morte. Ho paura che venga e mi porti via tutto quello che ho, che mi porti via da tutto quello che ho... Perchè è stata "creata" la morte? Perchè è stata creata la "vita"? "Abbiamo una vita sola": luogo comune odioso. Perchè devo vivere per morire??

Era solo un pensiero folle, un delirio. Se uno deve vivere in funzione della paura di morire, vive morendo. E io voglio vivere ridendo. E' solo che a volte mi sento presa in giro. Dalla natura. Noi, uomini, che ci sentiamo al centro di tutto, origine e fine di tutto. Siamo solo esseri che aspettano.

"Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?
"
da "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia", G. Leopardi

sabato 19 aprile 2008

Una goccia di infinito...

Sabato mattina. Sveglia presto, studio e piscina. Entro in acqua. E' gelida. Mi immergo completamente per abituare ogni parte del mio corpo alla temperatura. Apro gli occhi. Azzurro.
Non so perchè ma in quel preciso istante ho pensato a quanto è infinito il mare. Strano. Il mare. Ne conosciamo perfettamente i limiti e le dimensioni ma tutte le volte che pensiamo al mare lo immaginiamo come qualcosa di infinito...perchè? Perchè è profondo? Perchè non ne vediamo mai la fine? Perchè non è costituito da particelle ben definibili? Perchè?
Adoro il mare. Quando è agitato è una terribile bestia che si sfoga liberando sugli scogli anche la tua rabbia. Quando è calmo è un lenzuolo trasparente, che aspetta il tuo corpo per coccolarti.
Adoro il mare. Quando guardi le onde dalla spiaggia sembra un grande animale che cerca i tuoi abbracci. Quando ti immergi ti senti parte di lui. Lo vivi.E stai bene dentro di lui. Ti protegge. Come le mani calde della mamma...
Amo il mare. Mi fa sentire libera e infinita, come lui.

martedì 15 aprile 2008

Parole di protesta!

Premessa. Queste sono parole di protesta che di certo non saranno gradite ai berlusconiani...il che poco mi interessa, possono non leggerle!

Ieri l'Italia è morta, finita. E' stata consegnata nelle mani di un delinquente, di una persona abominevole, falsa, di un criminale...e quando dico criminale non esagero...dice, infatti, il Wall Street Journal, commentando le elezioni in Italia:
"Nelle prigioni italiane vige la regola delle porte aperte. Silvio Berlusconi è stato al centro di più di una dozzina di inchieste giudiziarie. Altrove vicende come queste avrebbero messo fine a una carriera politica."
E ora un individuo del genere tornerà a gestire l'Italia. E' proprio il caso di chiedersi: che fine faremo? In mano alla destra e alla lega. Che fine faremo? Primo provvedimento: federalismo fiscale! Anni di lotte per unire l'Italia e ora si parla di federalismo fiscale. Ogni regione deve sfruttare ciò che produce. Le regioni del nord continueranno ad arricchirsi e quelle del sud saranno abbandonate a loro stesse...è questo che si nasconde dietro il "federalismo fiscale". Ma dove è andata a finire l'unità? L'Italia ha decretato la sua fine. Secessione. Divisione. Sono questi i calori in cui si riconoscono i cittadini italiani? Egoismo, sfuttamento, interesse personale?! Se è davvero così, come le elezioni dimostrano, che brutta fine che abbiamo fatto!

Ma una questione ancora più delicata mi tocca in modo particolare: il non avere una rappresentanza di sinistra in Parlamento. Credo che questo sia tremendo. Un Parlamento che non prevede l'espressione della classe operaia, del popolo...un Parlamento che non difende i valori della classe che ha davvero fatto nascere la politica e il problema politico, che ha lottato per i suoi diritti e che li ha raggiunti con l'onestà delle proprie idee e dei propri valori. La sinistra si è persa per il voto utile, perchè dovevamo concentrare i voti su Verltroni. E anche io l'ho fatto, pur di non permettere a Berlusconi di essere eletto! A cosa è servito? A perdere lo stesso le elezioni. E a perdere il popolo in senato e alla camera. A perdere la sinistra. Ora siamo in balia del nord. Degli industriali. Degli imprenditori. In balia di chi difenderà i loro diritti. Senza un partito che faccia davvero opposizione per il popolo. Starà al pd fare una buona opposizione e portare in Parlamento i valori della "estrema" sinistra. Ok. Aspettiamo.

sabato 12 aprile 2008

"Lettera a una professoressa": oltre l' "I care".

Dopo il seminario “I care” ho pensato che forse sarebbe stato utile e produttivo leggere nuovamente “Lettera a una professoressa”. La prima volta che lessi questo scritto, quindi tre o quattro anni fa, rimasi profondamente colpita da quest’uomo…spinta anche dallo spirito rivoluzionario che caratterizza i quindici anni lo “classificai” come simbolo della lotta di classe. Ho pensato che sarebbe stato istruttivo rileggerlo ora, e confrontare le due mie interpretazioni.
Ma la frase che mi ha colpito, ora come tre o quattro anni fa, è sempre la stessa…

“…la scuola ha un problema solo: i ragazzi che perde. Voi dite di avere bocciato i cretini e gli svogliati. Allora sostenete che Dio fa nascere i cretini e gli svogliati nelle case dei poveri…” (da "Lettera a una professoressa")

Penso. Cosa è per me Don Milani, ora?
Non ho cambiato molto idea…per me è sempre l’uomo rivoluzionario che è stato capace di lottare contro la cosiddetta “gente perbene”, contro la gente ricca e benestante, in nome di valori quali la cultura universale e il rispetto. Come si può infatti pensare che la cultura sia una prerogativa delle persone che possono pagarla? Come si può pensare che l’istruzione sia un qualcosa che non riguardi i contadini, gli operai, le persone a basso reddito? Certo, uno dice, sono cose che accadevano tanti anni fa, ora non è più così, non c’è più questo tipo di razzismo. Non esiste più questo tipo di razzismo??!! Allora perché ci sono ragazzi che devono andare a lavorare invece di studiare perché non si possono permettere di pagare le tasse e i libri? È questa la grande rivoluzione culturale cui siamo giunti? Wow! Che modernità!

Per non parlare del liceo! Si parla di scuola dell’obbligo e si propongono gite da 400euro in su, precludendo la possibilità di arricchirsi culturalmente e umanamente a molti ragazzi. E la situazione non migliora se guardiamo a tale problema dal punto di vista degli studenti…
Non viene in gita=non ha soldi=è un poveraccio!! Questo è il pensiero che ci passa nella testa, anche solo per un momento…è da stupidi negarlo! Che modernità che trasmettiamo! Che valori! Complimenti alla nostra società!

“…ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è politica. Sortirne da solo è avarizia” (da "Lettera a una professoressa")

Non vantiamoci, ora. Siamo ancora avari. Non fuori, ma dentro.

mercoledì 9 aprile 2008

Un sorriso tra le lacrime..."compito 6"


Rifletto. Non ho mai avuto davvero paura. Le mie più grandi preoccupazioni? Da piccola, paura di una sala operatoria dove avrei lasciato le mie tonsille, paura che la mamma si dimenticasse di venire a prendermi all’asilo…ora, paura di perdere il mio piccolo e incantato mondo…possono, queste, essere definite “PAURE”?! La paura vera è qualcos’altro. E’ un vuoto che ti senti dentro, che ti stringe… Rifletto.

Ci sono bambini che sanno cosa è la paura vera, anche se non riescono ad esprimerla a parole. È vedere una madre piangere, è il viso scuro dei medici, addormentarsi stringendo forte una mano grande, come per aggrapparsi alla vita…
Non è giusto. Nessun bambino dovrebbe soffrire.
Ma le malattia è pura ragione. Colpisce. E basta.
Spesso pensiamo che i bambini non comprendano quello che vivono. Sbagliato. Credo che si rendano conto inconsciamente del più piccolo gesto, di ogni lacrima nascosta, di ogni sospiro…
Perché tutto questo ad un bambino?

Cosa posso fare, io?

Posso fare dimenticare il dolore e la paura ad un bimbo, posso alleggerire anche solo per un attimo il cuore di una madre con una carezza?…posso portare un sorriso tra le lacrime?
Forse sì, forse no, dipende. Di sicuro posso condividere una parte di dolore e di gioia con quelle creature e con quelle mamme…forse loro non se ne accorgeranno neanche, degli sforzi…ma io sì. E non perché tornerò a casa stanca e annoiata…ma perché mi addormenterò con impresso nella mente uno sguardo tenero, un sorriso innocente. E quel bambino triste ha riso DI ME, PER ME, CON ME! È il mistero più grande che un dio, se davvero esiste, potesse creare. TRASFORMARSI in un clown, VIVERE per un giorno come un bambino e CONDIVIDERE con lui parte della sua “infanzia”.
Complimenti a tutti coloro che si mettono in gioco, che hanno il coraggio di assumersi in modo semplice l’altrui dolore e l’altrui sofferenza…facendo brillare gli occhi di chi soffre, anche solo per un attimo…spero di avere la forza di farlo anch’io…


Ho preferito mettere “compito 6” tra virgolette perché non penso che si possa scrivere sull’argomento pensando ad un voto finale, ad un esame…

Se servisse...parole: un sacco, di sicuro più di 200!

martedì 8 aprile 2008

"Messagio promozionale"

Questo è un brevissimo messaggio promozionale...

Se avete voglia di farvi due risate e di riflettere sulle follie da campagna elettorale di un noto candidato, vi consiglio di andare sul blog di Alex www.alcmeone.blogspot.com per vedere il video satirico "Meno male che Gino c'è"...è troppo bello!! E aiuta davvero, anche se in modo ironoco, a riflettere!!

lunedì 7 aprile 2008

Bizzarra sensazione!

Dopo anni di meches sono ritornata del mio colore naturale...che bizzarra sensazione...E' come se non fossi più io...mi sento diversa dentro, anche se in fondo quello che è cambiato è solo il colore dei capelli...eppure mi guardo allo specchio ed è come se vedessi un'altra persona, è come se dovessi imparare a conoscere me stessa un'altra volta, da capo...vedo un'espressione che ora viene messa in risalto e che prima non avevo notato, un luccichio negli occhi che viene esaltato dal riflesso bruno, la fossetta che si è nascosta, sfuggendo al castano come ad un'ombra nera...e cosa è questo se non il mio io che si esprime in modi diversi? Strano...tutto questo per un colore di capelli...

Perchè trilli nell'immagine? Perchè credo che rappresenti in modo eccelso il mio ideale di sogno, di magia, di fantasia...e di cosa viviamo, noi, se non di umana follia?
Mi rende serena pensare che c'è una piccola trilli dentro me, che si esprime sempre in modo diverso, a seconda delle situazioni, in modo che io possa imparare a conoscerla con serenità, piano, e senza fretta, per arrivare a conoscere, in fondo, solo me stessa...

E se anche un colore di capelli può fare affiorare una parte di me che non conoscevo...bhè, allora trilli è davvero quella magia che ognuno di noi si porta dentro, come un tesoro...

domenica 6 aprile 2008

Olimpiadi Pechino 2008...prima il rispetto!

Incredibile ma vero! La tradizione dei giochi olimpici nasce nel 1700 a.C. in Grecia, ed è viva ancora oggi, anche se molti furono i secoli in cui si calò il buio su tale attività. Tutto questo in Grecia. Perchè la Grecia? Cosa rappresenta la Grecia? Cultura, passione, religione, mito, credenze...civiltà e democrazia. E duarnte i giochi si interrompevano i dissensi e i dissapori, perchè lo sport potesse unire ciò che l'uomo divide. E ora, dopo tremila anni, le Olimpiadi toccano Pechino, la Cina. Un paese finto, falso. La Cina cresce, è il paese orientale più occidentalizzato. Esporta a livello mondiale cibo, vestiti, scarpe, giocattoli, e ha uno sviluppo annuo del +9%...è la nuova economia. La nuova economia è rappresentata da un paese che puzza di censura, di sfruttamento. Eppure la Cina continua a crescere incontrastata nei metodi. Perchè?
Le Olimpiadi a Pechino. Da boicottare? Perchè la questione del Tibet esplode in modo così irruento solo ora che la Cina ospita i giochi? Perchè la fiaccola olimpica deve giungere a portare il suo simbolo di pace e rispetto in un paese che non comprende il significato di queste parole neanche per i suoi cittadini?
Peccato, perchè la Cina è un paese ricco di tradizioni, di cultura. Ma non se lo ricorda.

sabato 5 aprile 2008

Vacanze...da stress!!

Sono iniziate le solite discussioni sulle vacanze estive...Rodi, Santorini, Ios, Costa del Sol...che stress!! Tutte le volte è così...non capisco perchè, dato che la vacanza deve essere riposo, relax e divertimento, la decisione deve essere sinonimo di litigi, discussioni e arrabbiature!! "Se andiamo a Ios io non vengo!" "E allora io non vengo se andiamo a Rodi!"...basta!!! E' normale che mettere d'accordo dieci teste è stra-difficile...ma,in fondo, stiamo solo decidendo dove andare in vacanza!! E comunque io opto per Rodi, guardate come è bella!! Qualche consiglio??

martedì 1 aprile 2008

Un viaggio in treno...

E' strano...ma viaggiare in treno ti permette di scoprire cose del tuo mondo cui non avevi mai fatto caso...prima di andare all'università andavo spesso a Firenze...ma non avevo mai fatto caso alla amara dolcezza della nostra Toscana e del nostro Mugello...soprattuto in autunno, quando ti sembra di entrare in un tunnel arancione e rosso di foglie, che ti abbracciano...e in primavera...quando tutto intorno è verde...e ti perdi nei tuoi pensieri...
...e poi riconoscere Vaglia dalla torre, Campomigliaio dalla discesa, San Piero dal castello...e Borgo dalle villette sulla strada e dall'ospedale...è strano...ci si sente a casa, dopo un po' di viaggi, sul treno...

domenica 30 marzo 2008

Filastrocca PubMed-osa!...(compito 3)


Disperato? Rattristato? Demoralizzato?

Nella tua ricerca ti senti limitato?

Non ti preoccupare, la soluzione trovare potrai

Se le mie istruzioni attentamente seguirai!

Su PubMed.com prova a cliccare

E le tue curiosità potrai soddisfare!

A sinistra il campo di ricerca prova a inserire,

mentre a destra il dubbio che ti fa impazzire!

Ma attenzione!

Le parole usa con circospezione!

Altrimenti troppi dati avrai

E nel caos ti perderai!

Un ulteriore chiarimento?

Proviamo a fare un esempio!

Nel campo search pubmed scegliamo

E il mitico dna cerchiamo.

956624 risultati???!!!

Non va bene, no perbacco!

Così diventi matto!

Più precisi essere dobbiamo,

la parola “xeroderma pigmentosa” aggiungiamo!

Solo 14 documenti?

Va un po’ meglio, non lo pensi?

Con le virgolette puoi ancora migliorare,

le varie parole insieme nei documenti puoi trovare!

A 12 siamo scesi,

per una lettura che sarebbe durata mesi!

Ancora non hai capito?

Ti consiglio questo sito:

www.nlm.nih.gov/bsd/disted/pubmedtutorial/

E per l'inglese non ti disperare,

con l'opzione "traduzione" anche in cinese potresti ricercare!

Con PubMed.com ti puoi divertire,

e i tuoi dubbi far svanire!!

parole: 175

venerdì 28 marzo 2008

Uomo incinto...

Ieri mattina ero in ataf per raggiungere l’università (sempre il solito 14 pieno stracolmo di persone) e, per passare un po’ il tempo, mi sono messa a leggere il metro…una foto ha sconvolto la mia vita, le mie sicurezze:un uomo incinto! O, meglio, una donna diventata uomo che aveva lasciato intatto l’apparato riproduttore e che ora aspetta un bimbo…comunque sia, ora, sempre di uomo incinto si tratta…

Apprezzo le persone che riescono ad esprimere e a non nascondere quella che è la loro VERA sessualità, ho alcuni amici che lottano contro se stessi per ammettere la propria “diversità” e li ammiro, perché mi rendo conto che deve essere difficile vivere in un corpo diverso da quello che si vorrebbe, che può diventare anche una prigione…

Ma sfidare a tal punto la natura no…ma poi, si sta davvero sfidando la natura? Lui era una donna, era naturale avere un figlio…ore è un uomo, ma è pur sempre una donna…

Mi sto incasinando??!! E questa situazione è proprio così…un po’ confusa…

mercoledì 26 marzo 2008

Marzo mese pazzo!!

Non ci resta che ammettere la veridicità del detto...Marzo è davvero un mese pazzo!! Solo ventiquattro ore fa diluviava, nevischiava e grandinava in tutte le parti d'Italia...e oggi che sono riniziati i corsi all'università il sole splende alto nel cielo...sfortuna sfortunella??!!
Ma non siamo entrati in primavera ormai da cinque giorni??
...a questo punto chissà che tempo farà domani...di sicuro ci sarà il sole...perchè dobbiamo rimanere all'università fino alle 16e30...

lunedì 24 marzo 2008

Il tempo della..."monnezza"!

Dopo il tempo delle mele e l’era del cinghiale bianco siamo giunti nel tempo della “monnezza”! Produciamo più rifiuti di quanti possiamo smaltirne…le nostre strade si riempiono di sacchetti neri…la nostra vita si riempie di scarti…

La situazione è esplosa in Campania perché questa è una regione debole, costretta a subire la camorra per vivere, per lavorare, anche se il lavoro è un diritto e un dovere di tutti, e ora anche per eliminare i rifiuti della propria esistenza…ma, in realtà, la situazione sta esplodendo anche in tutte le altre regioni italiane…basti pensare che nove degli undici termovalorizzatori dell’Italia centrale sono esauriti…e ben presto si ingolferanno anche gli altri...

E abbiamo ancora il coraggio di guardare con sereno distacco alla situazione campana, di vantarci perché noi, cittadini dell’Italia centrosettentrionale, siamo bravi, non abbiamo di questi problemi, perchè sappiamo riconoscere i vari bidoni colorati?! Vergogna! Che si riesca a differenziare solo il 15% dei rifiuti è una vergogna…che poi si riesca anche a vantarsene è ridicolo…che si abbandoni e si denigri la Campania senza aiutarla nella sua lotta contro la camorra è addirittura inumano…

…vergogna…

venerdì 21 marzo 2008

Un bonsai per la vita...

A volte non ci rendiamo conto di quanto possa essere terribile combattere contro malattie di cui non si conosce nè l'origine nè lo sviluppo...per l'AIDS è diverso...di questa malattia terribile sappiamo quasi tutto...conosciamo il virus che la sviluppa, come si trasmette, quelle che sono le sue evoluzioni...ma ancora non sappiamo come debellarla...ora investire nella ricerca è fondamentale...
...venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 marzo in tutte le piazze italiane l'Anlaids, associazione nazionale per la lotta all'aids, chiede a tutti noi di aiutare la ricerca grazie all'acquisto di un bonsai...una piccola piantina per rendere grande il contributo della ricerca!...
...per saperne di più su questa associazione...www.ANLAIDS.it

giovedì 20 marzo 2008

Aria di Pasqua...

Sono a casa di mia nonna, a Grottaminarda, in Campania...e anche se fuori piove e il tempo non è proprio dei migliori, si respira aria di Pasqua, aria di festa...ci si sveglia la mattina con il profumo di caffè, si sentono i rumori della cucina, si fa tutto con la massima calma e la massima serenità...la Pasqua è una festa semplice, ed è per questo che mi piace...non c'è tutta l'euforia e la freneticità che assale il mondo a Natale...a Pasqua basta un sorriso, e ti senti sereno, felice...
...dedico questo sorriso a tutte le persone che in questo momento stanno vivendo le mie stesse emozioni e, soprattutto, a quelle che, purtroppo, non le stanno vivendo, per i più svariati motivi...
...buone vacanze...

...per saperne di più sulle tradizioni legate a questa festa...

http://digilander.libero.it/viaconforti/pasqua/uovo.htm

martedì 18 marzo 2008

Dove è il diritto allo studio?

Oggi sono andata a comprare i libri di anatomia e di istologia...e quando ho visto il prezzo...no comment!

Ma dove è il diritto allo studio? Come si può ancora parlare di "diritto" quando solo il libro di anatomia costa 315 euro?! Quello allo studio allora non è un diritto di tutti...forse è solo il diritto di coloro che riescono a pagare le rette universitarie (che già di per sè non sono proprio leggere...), i viaggi in treno e in ataf, e i libri !! E questa conclusione non è bella...perchè tutti devono avere la possibilità di sognare un futuro dignitoso, tutti devono avere la possibilità di studiare, di conoscere, di migliorare!! Ed è assurdo che gli stessi enti che promuovono il diritto all'istruzione, quali l'università stessa, aiutando i ragazzi con borse di studio, siano intrappolati in questa macchina infernale, che ruota attorno ai soldi, alle sole possibilità economiche! C'è la biblioteca, è vero, e quella biomedica è anche ben fornita, bisogna ammetterlo...ma questo non basta...perchè non basta una settimana per studiare un esame come quello di anatomia, e perchè sfido qualsiasi biblioteca ad avere un tomo disponibile per ciascun ragazzo!!

...però non possiamo fare niente e non facciamo niente, in fondo...perchè continuiamo a comprare i libri per potere dare gli esami e uscire al più presto da questo assurdo sistema...il che è molto triste...

domenica 16 marzo 2008

A trenta anni dal rapimento di Aldo Moro


"Allora dimmi se tu sai contare, dimmi se sai anche camminare, contare, camminare insieme a cantare la storia di Peppino e degli amici siciliani" Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!

Era la notte buia dello Stato Italiano, quella del nove maggio settantotto..
La notte di via Caetani, del corpo di Aldo Moro, l'alba dei funerali di uno stato..

"Allora dimmi se tu sai contare, dimmi se sai anche camminare, contare, camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani".. Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!

"E' solo un mafioso, uno dei tanti"
"E' nostro padre" "Mio padre! La mia famiglia! Il mio paese!Io voglio fottermene!Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare!" (dal film "I cento passi" di M.Tullio Giordana)
da "I cento passi", Modena City Ramblers

sabato 15 marzo 2008

L'epoca della velocità...(compito 1)


"Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova, la bellezza della velocità", "Manifesto del Futurismo", 1909

Non vi è termine più esatto per descrivere i nostri anni: l'epoca della velocità. Tutto ruota intorno alla velocità: informazione, comunicazione, dialogo...e si sviluppa, così, necessariamente, la tecnologia: dai primi rudimentali calcolatori, come la "Pascalina" del 1642, arriviamo al primo calcolatore elettronico, una stupida macchina intelligente, "che, basata sul processore 8008, viene presentata in Francia nel 1973" (da www.computermuseum.it/history).

Nell'arco di pochi anni, si arriva al portatile, per "lavorare" ovunque, a internet, per comunicare in tempo reale con il mondo, al blog, perchè tutti partecipino alla magia del comunicare velocemente...
La società ha bisogno di informarsi, di vivere in modo rapido, sempre...ha bisogno di tecnologie che la aiutino nella sua corsa e per questo le scoperte si moltiplicano...ma il moltiplicarsi delle possibilità rende inevitabilmente i ritmi più frenetici...questo inseguimento continuo dove ci porterà?

Tutto questo sviluppo "smodato" ha i suoi pro e i suoi contro...è fondamentale potere comunicare con il mondo in modo rapido, ma dobbiamo stare attenti a non farci gestire dalla macchina, a non perdere ciò che è più veloce di qualsiasi strumento: il pensiero.
202 parole
...per saperne di più, vi consiglio alcuni dei siti che ho consultato...
www.computermuseum.it/history
www.windoweb.it/edpstory_new/edp.htm
www.architettare.it/didattica/lezione6.htm

giovedì 13 marzo 2008

lezione di anatomia

Giocando con un cranio ho capito qual è la vera differenza tra la scienza e la filosofia...la scienza guarda un cranio per capire come è fatto...la filosofia guarda all'essere pensante che un tempo occupava quel cranio e al suo pensiero...

mercoledì 12 marzo 2008

"Il coperchio del mare"


Oggi ho finito di leggere un libro che mi ha aiutata a riflettere su quella che è la condizione della nostra vita in relazione all'ambiente che ci circonda…

Non avevo mai fatto molta attenzione a quelle che sono le corrispondenze tra il mondo esterno, quello da cui molto spesso fuggiamo per paura del nuovo, del diverso, dello sconosciuto, e il nostro mondo intimo, personale, privato…non avevo mai riflettuto sul fatto che, in realtà, l’esterno non è altro che un riflesso delle nostre paure, delle nostre ansie, della nostra disperata ricerca di protezione…

Da sempre, l’uomo ha sentito il bisogno di avere un “guscio” proprio, dove rintanarsi nei momenti più tristi, dove riposarsi, dove conservare gli affetti più cari…scappiamo dall’esterno per rifugiarci negli interni, che sono quelli che ciascuno si è “costruito” da solo, e che quindi si sentono propri, inattaccabili…viviamo negli interni della nostra vita, escludendo il resto…

…cosa fanno gli uccellini a primavera? Costruiscono il loro nido, si ritagliano il loro spazio intimo, privato e personale, in modo da potere proteggere i loro piccoli, in modo da abituarli alla vita poco alla volta…c’è tanta differenza tra il nostro rifugiarci e il loro? C’è tanta differenza tra le nostre paure e le loro?…forse no…eppure non ci pensiamo…loro, che per noi fanno parte dell’esterno, costruiscono i loro interni per avere i loro spazi, i loro “nidi”…

Oltre a questo, molti altri argomenti sono affrontati, in modo semplice, lineare, quasi infantile, nel libro dell’autrice giapponese. Tra questi troviamo, ad esempio, il tema del degrado. Banana Yoshimoto ne parla così:

“…sono sicura che gli edifici durano nel tempo solo perché riescono ad assorbire le emozioni delle persone che li abitano, tristi o felici che siano. Quando cominciano a venire trascurati, invece, assumono subito un aspetto malinconico…”

…per saperne di più www.feltrinellieditore.it

lunedì 10 marzo 2008

tramvia sì, tramvia no

Anche oggi,come tutte le mattine, per arrivare in facoltà ho dovuto prendere il 14...e anche oggi, come tutti i giorni che iniziano con un "deliziosissimo viaggio" sul 14, è iniziato male: 45 minuti per percorrere una tratta che, fino a poco tempo fa, si percorreva in un terzo del tempo, persone che sgomitano pur di trovare il loro angolino, gente che si aggrappa ai vicini perchè non ha trovato un posto per reggersi...tutto questo sempre...a qualsiasi ora chi voglia viaggiare sul 14 deve ricordarsi di respirare prima di salire, perchè non lo farà più fino a che non scende...
...ma quando arriva la tramvia??...come si può continuare a litigare riguardo l'attuazione di un progetto tanto importante per Firenze? Certo, veder treni sfrecciare vicino al Battistero non è proprio il massimo...ma allora ben vengano le discussioni per modificare i percorsi, le fermate e le linee, in modo da proteggere il nostro patrimonio (che, comunque, viene già messo a rischio tutti i giorni dai fumi degli autobus...), ma come si può bloccare un progetto che permette di collegare il centro ad un ospedale in cinque minuti? Firenze non può rimanere indietro rispetto alle altre città italiane e europee...deve essere preservata e arricchita, ok, ma si deve anche permettere alle persone che vi abitano e che vi lavorano (o che vi studiano) di potere essere felici, e non solo orgogliosi, di vivere in una città come Firenze.
...e voi cosa ne pensate?...

per saperne di più... www.tramvia.fi.it

domenica 9 marzo 2008

blog=diario?

E' strano scrivere tutti i giorni su un blog...è come avere un diario personale, su cui puoi scrivere tutto quello che ti passa per la testa, sapendo che, in realtà, questo diario personale non lo sarà mai! E' un buffissimo e piacevolissimo controsenso...e in realtà controsenso forse neanche lo è! Infatti chi scrive un diario personale e lo chiude in un cassetto ha il costante e continuo desiderio di ricordare per sempre ogni dettaglio, ogni sapore, ogni odore della sua vita...ma lo strumento migliore per potere conservare le più dolci e le più amare sensazioni, non è proprio il condividerle con gli altri? E' questa la magia del blog...il "problema" è che con il blog le condividi con tutti, anche con persone che non possono capire!

venerdì 7 marzo 2008

la solita routine

Dopo un breve periodo di stop sono riniziate le "giornate universitarie"...la mattina le lezioni di anatomia, istologia e informatica...poi corri a prendere il treno altrimenti si torna a casa alle quattro...e poi di nuovo sui libri!! Meno male che le materie del secondo semestre sono molto più carine ed interessanti rispetto a quelle del primo!! E meno male che oggi è venerdì..ci sono due giorni per riprendere fiato e per riposarsi un po'!! Buon venerdì sera a tutti!!

giovedì 6 marzo 2008

piccola riflessione

Oggi ho sentito una ragazza raccontare la terribile esperienza che aveva affrontato a 22anni: combattere contro la leucemia. Non so perchè ma questa testimonianza mi ha particolarmente emozionata, anche se ne avevo già sentite altre, purtroppo...saranno stati gli occhi pieni di gioia, i sorrisi pieni di serenità...soprattutto saranno state quelle quattro semplici parole "mi emoziono perchè vivo". E' difficile riuscire ad emozionarsi solo per il fatto stesso di vivere, sembra sempre che la vita sia qualcosa di dovuto, qualcosa che ci spettava di diritto...chi è che sorride perchè vede la pioggia? chi è che sorride perchè riesce a correre su di un prato?...tutta questa indifferenza, a pensarci, fa quasi paura...
...ricordo che il 7, l'8 e il 9 marzo l'A.I.L. raccoglierà fondi per la ricerca sulla leucemia in tutte le piazze italiane...un'altra occasione per una piccola riflessione!

mercoledì 5 marzo 2008

si inizia!

Nooo!!! E chi l'avrebbe mai detto che avrei aperto un blog,io che di certo non potevo essere definita un'amante del computer??!! Ma "sono cose della vita",no?